L’Europa si preparava, all’inizio del 2022, a dedicare i suoi sforzi per il rilancio socioeconomico a seguito di due anni di pandemia. Ma l’invasione russa in Ucraina e lo scoppio della guerra rappresentano una crisi umanitaria, economica ed energetica, scuotendo i delicati equilibri europei ed internazionali.
A queste sfide l’Unione Europea sta reagendo con determinazione. La pandemia causata dal Covid-19 ha portato al raggiungimento di numerosi traguardi sia sul piano sanitario con una campagna vaccinale senza precedenti nella storia moderna sia sul piano economico con il primo progetto di ricostruzione economica su grande scala finanziato con i contributi dei Paesi Membri, il Next Generation EU.
Il conflitto in Ucraina ha generato instabilità nelle catene di approvvigionamento (energetico, alimentare, tecnologico, etc.) e volatilità dei prezzi delle materie prime. Ciò contribuisce ad un aumento dell’inflazione, già iniziato prima della guerra, e al rallentamento della crescita economica post-Covid19. L’Unione Europea ha adottato misure per sanzionare la Russia e per sviluppare un’autonomia strategica europea. L’Unione Europea si è attivata per lo sviluppo di un’autonomia strategica europea ed Italia e Francia sono promotori di iniziative per contrastare gli effetti negativi sul commercio, sulla manifattura e sulle esportazioni. Allo stesso tempo, i Paesi si stanno impegnando a livello nazionale per l’attuazione dei piani di rilancio nel quadro del Next Generation EU. In questo contesto, come rivedere la governance economica europea per raggiungere una maggiore autonomia in settore strategici? Quali riforme del Patto di Stabilità sono necessarie?
Allo stesso tempo, la guerra in Ucraina ha portato al centro dell’attenzione l’incombente esigenza di agire per la transizione energetica. Da una parte, la necessità di rendere l’Europa meno dipendente dalla Russia ha aperto la progettazione di una politica energetica comunitaria, con discussioni su acquisti e stoccaggi comuni di gas, diversificazione degli approvvigionamenti ed un tetto al prezzo degli acquisti. In una prospettiva più ampia, si tratta di una strategia per raggiungere la decarbonizzazione dell’economia. Come raggiungere gli obiettivi della transizione sostenibile, anche alla luce delle riforme previste dal PNRR in Italia e in Francia? Quali sono le priorità di investimento per il settore pubblico e privato? Quali tecnologie supportano maggiormente questo cambiamento, es. smart mobility?
In questi nuovi contesti europei, Italia e Francia hanno rafforzato le relazioni bilaterali e collaborano in sinergia su questioni d’interesse comune “per un’Europa democratica, unita e sovrana” in linea con il Trattato del Quirinale. L’impegno politico dei due Paesi aiuterebbe a creare convergenze sui dossier di maggiore importanza sul tavolo bilaterale ed europeo.
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