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Enrico Letta: "Coronavirus sfida per le democrazie. C'è bisogno di unità nel Paese"

L'ex presidente del Consiglio Enrico Letta 
L'ex presidente del Consiglio a Circo Massimo, su Radio Capital: "Siamo in un'economia di guerra, l'Europa faccia tutto il possibile"
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"Questa pandemia è una sfida per le democrazie. Mentre i regimi possono imporre delle scelte in maniera autoritaria e hanno la possibilità di guadagnare tempo, nelle democrazie bisogna creare un legame di consenso con i cittadini". L'ex presidente del Consiglio Enrico Letta, ospite di Circo Massimo su Radio Capital, sottolinea le maggiori difficoltà negli Stati democratici di far fronte al Coronavirus e, sulla scia del richiamo alla collaborazione tra i partiti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rivolge alle forze politiche un appello all'unità: "Chi si mette a fare giochi politici in questo momento è un anti-italiano".

Coronavirus, Enrico Letta: "Chi fa giochi politici ora è anti-italiano"





"Dobbiamo dimostrare che una democrazia è in grado di battere un'emergenza, anche imponendo alla popolazioni scelte che restringono temporaneamente le libertà personali - continua il direttore della Scuola di affari internazionali dell'Istituto di studi politici di Parigi - in Italia tanta gente pensa che le misure non siano corrette, perché la democrazia ha una difficoltà ad accettare che i leader possano imporre scelte che non portano a risultati immediati. Siamo motivati solo quando vediamo sfilare le bare a Bergamo, ma quando non vedi quelle immagini non hai motivazioni. Invece c'è bisogno di consapevolezza e responsabilità da parte cittadini. E c'è bisogno di unità nel Paese", aggiunge Letta che si rivolge in particolare a tre figure politiche: "Cito tre persone in prima fila: Conte, Fontana e Zaia. C'è bisogno di unità intorno a queste persone".



L'ex premier pone poi l'accento sulla crisi economica causata dalla pandemia. "Siamo in un'economia di guerra - afferma - l'Europa deve fare tutto il possibile in questa fase. La stessa Banca centrale europea, dopo lo scivolone di Lagarde, si è messa sul solco di Draghi lanciando il quantitave easing da 750 miliardi di euro. Giudico un fatto importante anche la scelta di restituirci 11 miiardi di fondi strutturali non utilizzati a causa della nostra disorganizzazione". Anche in merito al Fondo Salvastati (Mes) Letta ritiene che "quelle risorse vadano impiegate per il rilancio dell'economia europea, immediatamente e senza commissariamenti". E conclude: "Mettiamo da parte i totem politici. Ognuno deve fare la sua parte, dagli Stati alla Commissione europea passando per la Bce e il Mes. C'è bisogno di tutto". 

Letta ribadisce poi anche in sintesi su Twitter quanto affermato nell'intervista a Circo Massimo: "L'Italia è la prima democrazia a confrontarsi con la sfida, inedita, di vincere emergenza col consenso e le regole dello stato di diritto. Sfida terribile e storica che coinvolge le regole, le autorità ma soprattutto la responsabilità dei cittadini, base di tutto". 





 
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